Ad oggi continua a persistere il dibattito sulla relazione tra depressione e demenza. Non è, infatti, del tutto chiaro se i sintomi depressivi in tarda età siano: (1) una manifestazione clinica precoce di una sottostante demenza; (2) un sintomo reattivo in risposta al declino cognitivo; oppure, (3) un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo di demenza.
Per cercare di rispondere a queste domande, il presente studio ha indagato l’associazione tra l’età di insorgenza della depressione (giovane età: 18-44 anni; età adulta: 45-59 anni; e tarda età; ≥60 anni) e successivo rischio di demenza. È stata, dunque, analizzata una coorte di 246.499 cittadini danesi con disturbi depressivi (di cui circa i due terzi avevano ricevuto diagnosi di depressione prima dei 60 anni) e una coorte di confronto di 1.190.302 cittadini danesi senza diagnosi di depressione, entrambe seguite dal 1977 al 2018.
Dai risultati è emerso che il rischio complessivo di sviluppare demenza della coorte con diagnosi di depressione era 2,41 volte superiore rispetto alla coorte di confronto, sia per gli uomini che per le donne; anche se il rischio complessivo di demenza associato alla depressione è risultato essere un poco maggiore per gli uomini rispetto alle donne (stima del rischio, HR: 2,98 vs 2,21). L’associazione tra depressione e maggiore rischio di demenza era significativa in tutti coloro a cui la depressione era stata diagnosticata, in giovane, adulta o tarda età (18-44 anni: HR 3,08; 45-59 anni: HR 2,95; 60 anni: HR 2,31). I risultati del presente studio suggeriscono, dunque, che la depressione è associata ad un aumento del rischio di demenza, anche quando compare in età giovanile, sottolineando l’importanza di un adeguato trattamento di questa condizione clinica in tutte le età della vita.
Potete trovare l’articolo al seguente link: