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Lo sviluppo di demenza è associato alla presenza di numerosi fattori di rischio, di cui alcuni sono non modificabili, come l’età e alcuni fattori genetici predisponenti, e altri modificabili, come lo stile di vita. L’obbiettivo del presente studio è quello di indagare se l'aderenza ad una combinazione di fattori considerati come componenti fondamentali per uno stile di vita sano (adottare una sana alimentazione, svolgere attività cognitivamente stimolanti, praticare regolarmente esercizio fisico, evitare fumo e alcol ed avere una buona rete di relazioni sociali) sia associata a un tasso più lento di declino delle funzioni mnesiche in una coorte di 29.072 anziani cognitivamente sani seguiti per un periodo di 10 anni. Nei soggetti è stata valutata anche la presenza dell’allele ε4 del gene dell’Apolipoproteina E (APOE), che è un fattore genetico associato ad un maggiore rischio di demenza. Il campione è stato a sua volta suddiviso in tre gruppi sulla base dell’aderenza ai fattori considerati: gruppo con stile di vita favorevole (adozione di almeno quattro dei fattori per uno stile di vita sano), medio (adozione di due o tre fattori) e sfavorevole (adozione da uno a zero fattori). I risultati mostrano come i partecipanti del gruppo con uno stile di vita favorevole e medio mostravano nel tempo un tasso di declino della memoria relativamente più lento rispetto a quanto osservato nel gruppo sfavorevole, indipendentemente dal fatto di essere portatori di APOE-ε4. Adottare uno stile di vita sano, quindi, può in qualche modo controbilanciare la suscettibilità genetica allo sviluppo di demenza, almeno per quanto riguarda il fattore di rischio genetico indagato in questo studio. Ulteriori studi sono necessari per determinare quale sia l’ottimale combinazione di fattori nella riduzione del rischio di declino cognitivo, anche per le persone geneticamente a rischio.

 

Potete trovare l’articolo originale al seguente link:

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36696990/

Ultimo aggiornamento : 13/02/2023